Che problemi crea il filtro antiparticolato?
Le prime sorprese ebbero inizio subito dopo l'introduzione dei primi filtri anti-particolato sulle diesel Euro 4: dopo alcuni giorni di uso esclusivamente cittadino iniziavano ad accendersi le spie ed apparire messaggi sul display per segnalare che era necessario passare in un centro assistenza.
In officina, spiegano ai clienti imbestialiti che l'auto viene usata troppo in città, che l'olio va cambiato dopo brevissime percorrenze perché ormai diluito dal gasolio in eccesso delle post-iniezioni necessarie per riscaldare il filtro antiparticolato che altrimenti non funzionerebbe.
Ai clienti non sfugge il paradosso: hanno scelto una diesel dotata di DPF o FAP per poter circolare sempre anche in città e poi vengono pesantemente penalizzati proprio dall'uso urbano??
Disagio e spesa a parte, lo stupore e la rabbia degli utenti derivano più dal fatto che NESSUNO LI HA INFORMATI che se non cambiano l’olio ogni 3/5mila km rischiano di DISTRUGGERE IL MOTORE e il danno non lo ripaga nessuno!
Anche gli addetti ai lavori spesso “cadono dalle nuvole” (o fanno finta). In realtà gli effetti del filtro antiparticolato erano noti fin dall’inizio alle case automobilistiche, ma venivano regolarmente sminuiti o sottovalutati!
Succede che il gasolio in eccesso delle post-iniezioni coli attraverso i cilindri nella coppa dell'olio andando ad aumentare progressivamente il livello dell'olio motore, alterando le sue proprietà lubrificanti. Quando la percentuale di gasolio disciolto nell'olio raggiunge la soglia di rischio del 7-10% dovrebbe apparire un messaggio sul display (sulle vetture che ne sono dotate) che invita l'utente a sostituire in anticipo il lubrificante. Su alcune vetture esiste una terza tacca sull'astina di livello olio, indicante il livello max di guardia ma quanti guidatori hanno la sana abitudine di controllare periodicamente il livello olio motore?
Può anche succedere che la vettura non dia alcun avvertimento e un brutto giorno il guidatore si trovi all'improvviso con i giri del motore alle stelle senza che possa far nulla per tornare alla normalità o spegnerlo (girare la chiave del quadro sarebbe inutile).
Tutto ciò perché l’eccesso di olio misto a gasolio nella coppa innesca il fenomeno di auto-alimentazione attraverso il sistema di ventilazione / ricircolo vapori olio dal monoblocco (fino alla rottura per mancanza di olio)
Il fenomeno è molto grave e pericoloso, sia per gli INGENTI DANNI conseguenti (che quasi sempre NON VENGONO RICONOSCIUTI DAL FABBRICANTE) sia perché la rapidità e l'imprevedibilità dell'evento o le particolari condizioni stradali ed ambientali, non sempre consentono di evitare incidenti! E non può essere accettabile il comodo alibi delle case costruttrici che si ritengono sollevate da ogni responsabilità solo perché tale vettura è dotata di spia o messaggio di avvertimento!
Oltre tutto questo sappiate che il motore, dotato di questo dispositivo, è sottoposto a STRESS TERMICI e MECCANICI tali da accorciarne la vita utile oltre che diminuirne l’affidabilità!
Come e quando si rimuove il filtro antiparticolato?
Il filtro antiparticolato si rimuove sostituendo parte dell'impianto di scarico con uno specifico, privo di questo componente. Si procede poi intervenendo sulla centralina, disattivando le rigenerazioni e i vari sensori che monitorizzano lo stato di intasamento del filtro.
Qualora si decidesse di eliminare tale dispositivo si consiglia di farlo prima che crei dei danni, questo perchè in alcuni casi i danni al motore causati dall'intasamento del filtro antiparticolato sono molto gravi e non risolvibili solo con la rimozione di tale dispositivo!
ATTENZIONE!
*La rimozione del filtro antiparticolato non consente al veicolo di rientrare nelle normative anti-inquinamento ed è vietata dal codice stradale. Si tratta di una modifica dedicata alle auto che vengono usate in circuito e spazi privati, per manifestazioni sportive. Decliniamo ogni responsabilità nel caso che il veicolo circoli su strada pubblica e il conducente incorra in sanzioni.